La scelta di lavorare alla candidatura di Carrara a Capitale dell’arte contemporanea ha da subito generato un importante risultato, quello di indurci a pensare e organizzare una programmazione culturale legata ad obiettivi strategici e di lungo termine, di cui la città tutta potrà a vari livelli beneficiare. Interpretare la cultura non come mera progettazione e realizzazione di eventi spot, ma come strumento di dialogo e cooperazione con tutti gli attori che la promuovono, come opportunità per i giovani talenti del territorio e come moltiplicatore del nostro genius loci, legato al saper fare a mano e alle sue differenti declinazioni contemporanee, è per Carrara, dal 2017 Città creativa Unesco per arte popolare e artigianato, una sfida su cui già la città si sta misurando, ma a cui questa ambiziosa candidatura potrà dare ulteriore motivazione e propulsione.
Rendere questa sfida un percorso collettivo su cui far convergere i bisogni e le aspettative dell’intera comunità, consentirà di capitalizzare i molti input artistici e creativi, di cui è naturalmente ricca la città, e di organizzare un sistema dell’arte contemporanea fecondo e soprattutto integrato. Integrato tanto negli spazi fisici, rigenerati e ripensati, anche grazie a questo stesso percorso, quanto negli spazi sociali più marginali, da interessare e coinvolgere.
Fare dell’arte che dialoga con il contemporaneo un potente attivatore di azioni che contrastino il degrado urbano, lo spopolamento, il disagio sociale, a cui molte piccole e medie città sono soggette negli ultimi anni, è di certo un processo lento e paziente a cui già questa stessa candidatura consente di dare una spinta, motivando in primis le amministrazioni che l’hanno accolta al fare e al concretizzare progetti e idee troppo a lungo sedimentati e disattesi.
Ed è proprio questo il seme più produttivo della candidatura a capitale dell’arte contemporanea, capace di disseminare nei meandri dello spazio urbano una bellezza duratura che si leghi al concetto di arte contemporanea allargata e diffusa. L’arte che può e deve generare sé stessa. Perché l’arte a Carrara è da sempre identità e riscatto, ed è con l’arte che la città desidera riappropriarsi della sua vocazione e raccontarsi oggi come ieri. Dai tempi gloriosi degli antichi Romani fino a questo tempo complesso della nostra contemporaneità.